Vogliamo parlare di lavoro, di licenziamenti, di crisi aziendali. Ne ho parlato con i miei libri. Ne ha parlato Fabio Orrico, con Giorni feriali, Italic Pequod, 2019. Abbiamo compagni di strada illustri, nella letteratura: Bilenchi, Primo Levi, Bianciardi, Volponi, Ferracuti, Caterini. Eppure se ne parla poco, di un vissuto che riguarda oltre venticinque milioni di italiani. Chi racconta i lavoratori lo fa nel modo sbagliato e sembra che non abbia mai lavorato davvero. Vogliamo che se ne parli. Vogliamo che sia chi lavora a raccontare la vita di chi lavora. Abbiamo pensato ad un modo per raccogliere testimonianze.
In questa sezione potete mandare i vostri racconti. Vorremmo raccogliere le vostre voci e le vostre storie, offrirvi la possibilità di migliorarle insieme a noi. Poi cercheremo il modo di pubblicarle. Siamo sicuri che molti editori capiranno che quello che stiamo facendo, oggi, è vitale. Quello che vogliamo ottenere è molto di più che la pubblicazione di un libro.
Vi lasciamo un decalogo per darvi un aiuto nello scrivere.
Simone e Fabio
Nel form sottostante raccogliamo le idee: se hai voglia di scrivere, se ti senti parte di coloro che devono lavorare per vivere, se non sei iscritto al circolo nautico e al circolo nobiliare, se pensi di avere un’esperienza significativa da raccontare sul lavoro e sulla perdita del lavoro, scrivi qui la tua intenzione di sviluppare un particolare evento.
Inseriremo al tua idea sulla pagina facebook dell’iniziativa.
Leggi bene il manifesto e le poche semplici regole da seguire. Ti chiediamo di scriverci anche la tua idea in 500 caratteri, che pubblicheremo sulla pagina facebook. I racconti le cui idee arriveranno a 200 “mi piace” saranno inseriti nella raccolta e Fabio ed io (Simone) ci mettiamo a disposizione, se l’autore vorrà, per dare consigli e migliorare il testo.
Il testo proposto deve essere di lunghezza inferiore alle 15.000 battute e superiore alle 5.000 (flessibilità ragionevole sul numero di battute è applicata caso per caso).
Chi intende contribuire ha la massima libertà di genere, svolgimento e prospettiva narrativa, sempre nel rispetto dei fatti e della realtà storica, che va mantenuta come background di riferimento. Se vuoi rimanere anonimo, firmati con uno pseudonimo e noi faremo in modo che nessuno possa risalire al tuo nome.
QUEL CHE SCRIVO, DIPENDE DAL MIO PUNTO DI VISTA. DELLA MIA FAMIGLIA, DELLA MIA TERRA, DELLA MIA GENTE.